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Blue economy, produce il 9% del valore aggiunto nazionale

Blue Forum Italia Network presentazione del X Rapporto Nazionale sull'Economia del Mare a cura del Centro Studi Tagliacarne

Occupa 920 mila addetti e produce il 9,1% del valore aggiunto nazionale, ma al Sud supera l’11,2% del Pil. E' la blue economy, capace di attivare complessivamente 136 miliardi di euro. Questi alcuni dei dati presentatti oggi da Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, del X Rapporto sull'economia del Mare della Camera di Commercio di Frosinone-Latina e promosso da Informare, nel corso del primo Blue Forum Italia Network che si è tenuto oggi a Gaeta. Esposito ha sottolineato come il Covid-19 abbia "picchiato duro su questo settore che rispetto al 2019 ha perso ben il 13,6% del valore aggiunto – un dato praticamente doppio rispetto a quello del complesso dell’economia – e il 7,1% degli occupati, contro la contrazione del 2,1% del complesso dell’economia". Ancora più forte è stata la contrazione della componente turistica della filiera che ha lasciato sul campo quasi la metà del valore aggiunto e circa un quarto degli occupati. Ma, ha aggiunto il direttore generale "le prime valutazioni sull’andamento della produzione della filiera nel 2021 dimostrano una buona capacità di rimbalzo, con un incremento del valore aggiunto del 9,3%, che – per quanto superiore all’incremento medio nazionale del prodotto – non riporta però ai valori del 2019". Forte è la sensibilità green delle imprese della filiera, che nel 22,3% dei casi hanno effettuato investimenti in tecnologie per il risparmio energetico e il minor impatto ambientale, con punte di quasi il 34% nella ricettività turistico-alberghiera contro una media italiana del 15%.

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