Urge una politica industriale strategica impostata a livello europeo, strettamente collegata e integrata con le azioni dei singoli stati membri. Trenta anni fa l’Europa rappresentava quasi un quarto della ricchezza mondiale, per i prossimi 20 anni si stima che l’Unione ridurrà il suo peso in termini di prodotto mondiale all’11%. La metà di quello previsto per la Cina e al disotto del 14% degli USA. Queste alcune delle riflessioni di Gaetano Fausto Esposito, dg del Centro Studi Tagliacarne, nel suo articolo “Autonomia strategica d'Europa per fronteggiare gli shock delle catene del valore” pubblicato oggi su Huffpost.
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