
Il legame tra turismo ed export può diventare un asset strategico. Ma serve un cambio di approccio nelle politiche pubbliche.
Lo evidenzia Gaetano Fausto Esposito, direttore generale dell’Istituto Tagliacarne, nell’articolo pubblicato su HuffPost Italia, dal titolo Far crescere il Sense of Italy per contrastare gli effetti dei dazi.
Il concetto di Sense of Italy descrive il valore che nasce dall’esperienza vissuta dai turisti stranieri in Italia. Non è solo fruizione del patrimonio, ma costruzione di un “capitale culturale e valoriale” che si traduce in preferenza per i beni italiani anche dopo il rientro nei paesi di origine.
Secondo i dati riportati, un +1% di presenze turistiche dall’estero si traduce in un +0,5–0,8% di esportazioni verso i rispettivi mercati.
“Le politiche per promuovere il turismo dall’estero – scrive Esposito – vanno considerate in maniera integrata con le azioni di promozione del nostro export e vanno ulteriormente rafforzate anche con un’attività nei paesi stranieri, attraverso iniziative di valorizzazione della nostra cultura e patrimonio paesaggistico”.
L’obiettivo è mantenere quel “capitale personale di Sense of Italy” che sostiene il Made in Italy anche in scenari di incertezza o restrizioni commerciali.
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Far crescere il Sense of Italy per contrastare gli effetti dei dazi