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Il futuro dell'economia italiana passa dai salari

Screenshot di parte dell'articolo e titolo “Il futuro dell’economia italiana passa dai salari”.

Le ragioni della bassa crescita dell’Italia sono il tema su cui si incentra l’articolo di Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, pubblicato sull’Huffpost con il titolo “Il futuro dell’economia italiana passa dai salari”. 
Esposito parte dai dati della Commissione Europea, che stimano un’Italia ultima in Europa per crescita del Pil nel 2027, per analizzare la questione della produttività. “Cresciamo poco - scrive - perché la produttività del lavoro aumenta meno rispetto agli altri Paesi”
Prendendo in esame due componenti fondamentali del Pil, come consumi e investimenti, il direttore generale evidenzia come dal 2019 i primi siano cresciuti del 17% mentre i secondi del 49%, concentrandosi in misura maggiore nel digitale.
Un aspetto positivo e al tempo stesso problematico, poiché - come si legge nell’articolo - gli investimenti producono effetti nel tempo solo se accompagnati da competenze adeguate. E il capitale umano di qualità si paga. 
Di conseguenza, rileva Esposito, “le retribuzioni italiane restano mediamente inferiori ai livelli reali del 2021 e tra le più stagnanti dei Paesi industrializzati”.
Di qui la domanda cruciale: senza una crescita della produttività come possono aumentare i salari? 

La risposta genera tre considerazioni:

  • il salario non è una variabile indipendente;
  • se si continua a considerare il salario come conseguenza della produttività si rischia di restare intrappolati nella stagnazione;
  • partire dai salari, aumentandoli, può stimolare la produttività.

E allora, secondo Esposito, occorre forse rilanciare un patto sulla politica dei redditi. E a farsene promotori dovrebbero essere i corpi intermedi. 

Leggi qui l’articolo completo.