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Più di un’impresa extra-agricola su tre è green

Grafica con immagine di una fabbrica verde e elementi riconducibili alla sostenibilità ambientale con titolo "Imprese green: le province sul podio"

Tra il 2019 e il 2024 più di un’azienda extra-agricola su tre, in Italia, ha effettuato eco investimenti. In tutto sono 578.450, ovvero il 38,7% di questo universo imprenditoriale.
E’ quanto emerge dal Rapporto GreenItaly, giunto alla sedicesima edizione e presentato oggi a Roma. Lo hanno realizzato Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la collaborazione di Conai, Novamont, Ecopneus, Enel e molte organizzazioni e oltre 20 esperti.
Il numero maggiore di imprese eco investitrici, a livello regionale, si concentra in Lombardia dove troviamo un valore assoluto di 102.730 unità, pari al 17,8% del totale nazionale.
A seguire nella top 5 troviamo:

  • Veneto (54.970 imprese eco-investitrici),
  • Lazio (50.960 unità),
  • Campania (50.890 unità),
  • Emilia-Romagna (47.640 unità).

In ambito provinciale, invece, è Roma a guidare la classifica con 39.020 imprese eco investitrici. Al secondo posto troviamo Milano (37.680), seguita da Napoli (25.930). 

Occupazione green in crescita
Il Rapporto analizza anche la situazione dei green jobs che nel complesso nel 2024 ammontano a 3.298mila unità,  in aumento del 4,3% rispetto al 2023. In ambito macroregionale, sono così distribuiti:

  • 32,8% del totale nel Nord Ovest,
  • 23,6% nel Nord Est,
  • 23,1% al Sud,
  • 20,5% al Centro. 

Economia circolare, Belpaese senza rivali
Italia avanti a tutti, in Europa, per quanto riguarda il recupero di materiali. Secondo quanto emerge dai dati Eurostat, la capacità di avvio a riciclo dei rifiuti, sia urbani che speciali, nel 2023 è pari al 92,6%. Un dato che pone l’Italia sia al di sopra di Francia (seconda con l’81,5%), Germania e Spagna (a pari merito con il 75,5%) che della media europea (60,0%). 
Sul fronte del riciclo degli imballaggi l’Italia ha raggiunto, con 10 anni di anticipo, l’obiettivo fissato dall’UE per il 2030 mettendo a segno una quota effettiva del 76,7% (2024). In questo ambito le filiere più virtuose sono quelle della carta (92,4%), del vetro (80,3%) e dell’acciaio (86,4%). Invece le filiere degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile e in plastica tradizionale sono quelle con il più rapido tasso di crescita. 

Sostenibilità uguale crescita
Andrea Prete
, presidente di Unioncamere, commenta così le evidenze emerse dal Rapporto GreenItaly 2025. “La transizione green non è più soltanto una scelta etica o ambientale: è il nuovo spazio dove si misurano competitività, produttività e capacità industriale dei Paesi. Oggi lo vediamo con chiarezza: le imprese che investono in tecnologie net-zero, dall’efficienza energetica ai materiali circolari, dai sistemi fotovoltaici di nuova generazione all’idrogeno, non solo riducono le emissioni ma performano meglio”.

Leggi qui il comunicato completo.

Leggi qui il Rapporto GreenItaly 2025. 

Scarica qui le slide della presentazione.