
La mappa del terzo settore nel Sud Italia evidenzia la presenza di 40.140 enti iscritti al RUNS, il Registro Unico Nazionale, al 31 maggio 2025. Una realtà importante del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) che rappresenta il 29% del totale degli Ets italiani. A fare la parte del leone, in questo contesto, è la Campania con 10.349 Enti: seguono Sicilia (10.371 Ets) e Puglia (8.472). Queste tre regioni, insieme, ospitano il 72,7% degli Enti di terzo settore del Sud. La classifica delle province, invece, vede ai primi tre posti:
- Napoli (4.302 Ets);
- Palermo (2.628 Ets);
- Salerno (2.432 Ets).
Questi alcuni dei dati dell’analisi del Centro Studi Tagliacarne sui Runts pubblicata su Il Sole 24 Ore Sud nell’articolo dal titolo: “Terzo settore, al Sud il 29% degli enti non profit”
Dal punto di vista dell’impatto sull’economia meridionale si rileva che il terzo settore genera il 2,26% del valore aggiunto prodotto a livello locale, un dato superiore a quello nazionale che invece è pari all’1,83%. In questo ambito spicca la Puglia, dove il no profit genera il 2,52% del valore aggiunto prodotto a livello locale. Nella speciale classifica il podio è completato da Sicilia (2,44%) e Sardegna (2,42%). In fondo troviamo Molise (1,40%) e Basilicata (1,46%). A livello provinciale invece, l’incidenza più elevata si registra a Foggia (3,51%), Cagliari (3,42%) e Palermo (3,31%).
No profit e occupazione
Il contributo degli Ets all’occupazione meridionale è pari al 2,83% del totale. Inferiore alla media nazionale, che è del 3,40%. Il primato, in questo caso, va alla Sardegna, che registra un’incidenza degli occupati nel terzo settore pari al 3,67%. Subito dietro Puglia e Sicilia, rispettivamente con 3,10% e 2,90%. Fanalino di coda la Campania, con il 2,36%. E le province? Cagliari, Foggia ed Enna sui tre gradini del podio.