
Il Sud vanta una significativa presenza di siti Unesco, con almeno un patrimonio riconosciuto in ogni regione della macro-area. Inoltre, nei prossimi anni, questo numero potrebbe aumentare grazie alle 14 risorse attualmente candidate, molte delle quali localizzate in Sardegna.
Ma quanto valgono in termini economici tutte queste attrazioni culturali e più in generale le attività economiche connesse al sistema produttivo culturale e creativo? A questa domanda risponde, da oramai oltre un decennio, il rapporto “Io sono cultura” realizzato da Unioncamere e Fondazione Symbola con la collaborazione del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.
Come per altri fenomeni l’area presenta un marcato divario rispetto al resto del paese. In termini di contributo al valore aggiunto del totale economia, infatti:
- Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) del Sud, nel 2023, si fermava ad appena il 3,9% contro il 5,6% medio nazionale.
- Un risultato (3,9%) mediamente omogeneo su tutto il territorio della macro-area con una forbice compresa fra il 4,3% della Campania (unica regione che ha una performance superiore ad almeno una regione del Centro-Nord) e il 3,4% di Basilicata e Calabria.
Scendendo a livello di provincia - città metropolitana, tuttavia, emergono territori che presentano incidenze rilevanti, nello specifico:
- Cagliari e Napoli, per quanto riguarda la creazione di valore aggiunto, si attestano di poco sopra il 5%, Bari e Palermo si collocano al 4,8%
Al di fuori delle aree metropolitane meritano una citazione le province di:
- Cosenza che si distingue sia per quanto concerne il peso del valore aggiunto e dell’occupazione (rispettivamente 4,2% e 4,5%)
- Lecce che si distingue in ambito occupazionale (4,5%)
Da un punto di vista dell’importanza delle filiere produttive, nel Sud spicca decisamente il ruolo del comparto creative driven che assorbe oltre il 53,2% del valore aggiunto prodotto dal Sistema Produttivo Culturale e Creativo a fronte del 44,6% medio nazionale.
Approfondisci, scopri gli altri numeri, i dati e le evidenze, nella elaborazione del Centro Studi Tagliacarne pubblicata oggi su Il Sole24 Ore Sud, nell’articolo dal titolo "Cultura, il Sud cresce ma resta il divario".