I dati dell’andamento del valore aggiunto provinciale del 2020 diffusi dal Centro Studi Tagliacarne e l’Unione italiana delle Camere di commercio presentano un rimescolamento della geografia dello sviluppo italiano. Tutte le province, infatti, hanno chiuso l’anno con il segno meno davanti al dato sul valore aggiunto rispetto al 2019. Ma sensibili sono le differenze registrate a livello territoriale. A fronte di un calo a livello nazionale del -7,1%, ad essere più colpiti sono stati: il Nord - 7,4%, le aree a maggiore vocazione industriale -7,9% (in particolare dove insistono i sistemi della moda e della cultura), quelle a più elevata presenza di piccole imprese -7,5%. Più resilienti, anche se in un contesto di generale contrazione, le province del Sud (- 6,4%), alcune fra quelle che hanno una elevata concentrazione di imprese che investono nel Green o che sono caratterizzate da una forte importanza della Blue economy e quelle con una più elevata incidenza della pubblica amministrazione.
Scarica la nota del Centro Studi sul Valore Aggiunto delle Province Italiane nel 2020